.:[il disco di Festo]:.

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.-°Isis°-.
view post Posted on 4/10/2008, 11:45




Il Disco di Festo venne rinvenuto dall' archeologo L. Pernier la sera del 3 Luglio 1908 in una "fossetta" (N.8) presso il vano 86 della zona nord-est del Palazzo: "vicino all' angolo nord-ovest e a circa 50 cm. dal fondo roccioso, in mezzo a terra scura mista a cenere, carboni e frammenti ceramici"; la tavoletta in Lineare A (PH 1) giaceva pochi centimetri piu' a sud-est, quasi alla medesima profondita', nello stesso vano.(Cito da L.Godart)
Nello strato di terra allo stesso livello del disco e sotto ad esso si trovavano avanzi ceramici, piu' o meno attribuibili, secondo Pernier, alla fine Minoico Medio: diversi frammenti di ceramica di Kamares e frammenti di pithoi. Inoltre venne rinvenuto un pezzo di tazza, forse micenea, e ancora (ma non solo) un' ansa di un' hydria "ellenistica". Secondo Pernier, quindi l' intera zona era da doversi considerare "perturbata" nel corso della Storia e non affidabile per un qualsiasi studio stratigrafico.
Come una nota personale posso dire che l' apparente improvvisazione, quasi addirittura la rozzezza delle linee divisorie che a spirale fanno da "supporto" allo scritto, oltre anche alle irregolarita' nella posizione dei caratteri, contrastano sia con la purezza dell' argilla impiegata e dalla perfezione della cottura, sia con l' abilita' e precisione nella costruzione delle "matrici" (i punzoni impiegati per stampare).
Il disco è ricoperto di simboli impressi con stampini quando l'argilla era ancora fresca, disposti a spirale su entrambe le facce. I simboli totali sono 241, e sono suddivisi in piccoli gruppi da sottili linee. La scrittura è stata eseguita con grande cura dei dettagli, in modo da chiudere la spirale esattamente nel centro e da occupare tutto lo spazio disponibile. L'interpretazione più accreditata è che si tratti di una forma di scrittura sillabica, anche perché l'elevato numero di simboli distinti (45) sembra escludere la possibilità che si tratti di segni alfabetici.Il disco di Festo si trova oggi nel Museo di Iraklion, a Creta. Si tratta di un oggetto di argilla di circa 16 centimetri di diametro e 16 millimetri di spessore, risalente al 1600 o 1700 a.C. Su entrambi i lati sono incisi dei simboli, in una sequenza a spirale, dalla parte esterna verso il centro. Sembra che questi simboli siano stati impressi nell'argilla fresca con una specie di timbro o punzone di legno o di metallo. Questa caratteristica ne fa il primo esempio oggi conosciuto di stampa a caratteri mobili. Probabilmente gli stessi timbri furono usati per impressionare altre tavolette, ma a tutt'oggi non sono stati trovati altri oggetti simili.
La più antica scrittura cretese assomigliava ai geroglifici egiziani e consisteva in segni pittorici come stelle, pesci, mani... Da questi geroglifici derivarono due scritture, chiamate Lineare A e Lineare B. La prima si diffuse nella parte centrale di Creta tra il 1800 e il 1400 a.C. e possedeva circa 90 caratteri di cui circa la metà derivanti dalla scrittura geroglifica. Tra il 1450 e il 1200 a.C. si impose invece la Lineare B, in parte derivata dalla A, e che fu utilizzata anche dai Greci. I segni del disco di Festo rappresentano un mistero, in quanto non sembrano derivare né assomigliare ad alcuna delle tre scritture illustrate.image Prossimamente notizie sulla lineare A&B!
 
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