L'hanami

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.-°Isis°-.
view post Posted on 31/3/2009, 12:27




Lo hanami (花見 - hiragana= はなみ let. "l'osservazione dei fiori") è il “rito” tradizionale giapponese legato al piacere di osservare la bellezza degli alberi in fiore. L’immagine bucolica di questa ricorrenza sono le immense chiome in fiore dei ciliegi (桜 o 櫻 hiragana= さくら- ”sakura”) e dei fiori di prugno (梅 hiragana= うめ – “ume”), diffusi in tutto il Giappone.
L’inizio dello hanami è stimato dalla fine di marzo all’inizio di maggio. Per i giapponesi questo avvenimento è molto importante, quasi sacro, tanto che la data precisa della fioritura dei ciliegi è calcolata nei minimi dettagli. Ogni anno l’Agenzia Meteorologica Giapponese (気象庁 hiragana= きしょうちょう - let. "Kishōchō") studia il clima e la nascita dei primi boccioli dei fiori così da determinare la data esatta della fioritura. I primi ciliegi giapponesi a fiorire sono quelli delle isole subtropicali di Okinawa, mentre quelli delle isole dell’Hokkaido, poste più a nord, fioriscono molto più tardi.
Tali previsioni vengono seguite con molta attenzione per programmare lo hanami, tenendo conto che la fioritura dura una o massimo due settimane.

Nel Giappone moderno lo hanami consiste in gite fuoriporta o più frequentemente in piccoli party/picnic nei prati o dove vi è la maggior concentrazione di alberi in fiore, seduti sui classici teli blu. I festeggiamenti continuano anche durante la notte, dove lo hanami cambia nome in yozakura (夜ノ桜 hiragana= よざくらlet.” La notte del ciliegio”). In molti posti come nel Ueno Park (上野公園 hiragana= うえのこうえん - let. "Ueno Kōen") si accendono per tutta la ricorrenza le tradizionali chōchin (提灯 hiragana= ちょうちん), le lanterne in carta.
È inoltre importante dire che i giapponesi non usano soltanto la parola “hanami" ma anche “ohanami” (お花見), aggiungento “o”, che letteralmente prende il significato di "osservare la fioritura dei fiori".
Storia:

La pratica dello hanami vanta molti secoli di tradizione. Non esiste una data ben precisa, ma si stima che ebbe inizio durante il Periodo Nara (710-784) quando il Giappone subì diverse influenze dalla Dinastia Cinese Tang; nell’ambito naturalistico è stato “importato” lo studio della natura, dove il fattore principale era l’osservazione delle sue trasformazioni ed il saper cogliere la sua bellezza, come la fioritura.
Benché all’inizio venivano apprezzati di più i fiori di prugno, durante il Periodo di Heian i fiori di ciliegio iniziarono ad attrarre più attenzione. Il termine hanami in primo luogo è stato usato nella novella Genji Monogatari (源氏物語 hiragana= げんじものがたり – let. “La storia di Genji”) di Murasaki Shekibu (scritta nel periodo delle novelle Heian) come termine analogo all’osservazione dei fiori di ciliegio.

Si iniziò anche a diffondere la credenza di Dei che vivevano all’interno di piante e di fiori, questo pose il ciliegio tra le piante più importanti per la devozione a questi Dei. Tale devozione fu talmente incisiva da influenzare la semina del riso e la raccolta nei campi.
Il primo luogo dove si iniziò a praticare questo credo fu la Corte Imperiale di Kyoto, nell’era dell’Impero Saga nel periodo di Heian. Per venerare tali Dei si adottò sempre più frequentemente la pratica dell’osservazione dei fiori, dando così vita ai primi “party” e ritrovi all’aperto. In un secondo momento anche la poesia subì l'influenza di questa pratica, i poeti iniziarono ad elogiare la fragilità dei fiori, posti come metafora della vita, “luminosi, belli anche se di breve vita effimera”.

La pratica dello hanami originalmente era stata limitata all’elite della corte imperiale, ma presto si sparse alla società dei samurai, e solo nel Periodo Edo alla gente comune. In seguito Tokugawa Yoshimune, pronipote di Tokugawa Ieyasu (l’ottavo shogun dello Shogunato Tokugawa) per diffondere al popolo il credo religioso fece piantare nella città delle intere aree di sakura sotto ai quali la gente iniziò a recarvisi con i bento prendendo l’abitudine di mangiare e festeggiare sotto i fiori appena sbocciati, come si può ben immaginare questa consuetudine annuale venne considerata sempre più come una festa, tendendo a dimenticare così la vera ragione dello hanami.
Così ebbe inizio l’era dello hanami in Giappone.

Oggi, i giapponesi continuano la tradizione, riunendosi in grande numero ovunque vi siano degli alberi in fiore. Ogni anno migliaia di persone riempiono i parchi per festeggiare sotto gli alberi fiorenti, spingendosi a festeggiare spesso fino a tarda notte. In più di metà Giappone il periodo coincide con l’inizio dell’anno scolastico (in Giappone diversamente dall’Italia inizia proprio in questo periodo) e dell’anno fiscale. La gente giapponese continua la tradizione dello hanami partecipando alle camminate nei parchi, con lo scopo di rilassarsi, dedicandosi così alla contemplazione di se stessi ed al rinnovamento del proprio spirito.
Curiosità:

Esistono anche dei proverbi legati allo hanami, uno molto usato è hana yori dango (花より団子 hiragana= はなよりだんご – let. "polpette piuttosto che fiori”); è usato come tono ironico verso le persone che preferiscono mangiare le tradizionali polpette, bere e divertirsi piuttosto che ammirare i fiori.
Una nota curiosa, il suono hana yori dango è stato utilizzato anche per un famosissimo manga/anime, il titolo di quest’opera è stato creato con un gioco di parole, difatti hana yori dango significa anche (let.) "ragazzi sopra ai fiori".
Altro proverbio molto noto è “i cadaveri sono sepolti sotto i ciliegi”, che è stato tratto dopo la frase di apertura del racconto "Sotto i ciliegi” di Motojirō Kajii del 1925.
 
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